Qui il salto triplo carpiato sinaptico con avvitamento è di quelli mortali, fatalmente. Unisce la triste dipartita di René Murat Auberjonois, il caro vecchio mutaforma Odo di Deep Space Nine, ai miei amati ancor più vetusti Doors del disco del prematuro congedo di Jim da questa valle di lacrime, fino all’eroico commiato virtuale di Hodor nel Trono di Spade.
Anche oggi va così. Roba indegna, tanto che il povero Kant manderebbe volentieri il suo diaboliko cognato a iniettarmi una dose mortale di pentothal per mantener pura la sua amata logica.
[risatine finte da sit-com]
Ok. Ricomponiamoci. Odo, dicevo. Andiamo per ordine. Di Deep Space dirò che l’ho scoperto tardi, come tutto Star Trek, del resto. Infinite maratone notturne per recuperare la serie originale, poi la Next Generation con tutti i film a contorno, quindi Deep Space Nine e tutto il resto. Voyager, Enterprise. Che, dal mio personalissimo punto di vista, come tutte le serie che hanno proseguito la saga (per non parlare dei nuovi controversi film abramsiani) sono una roba un po’ apocrifa, pur se acriticamente bellerrima o quantomeno potabile. Gli è che, a mio modesto avviso, l’ottimismo da nuova frontiera kennediana di Roddenberry si è sempre più annacquato man mano che passavano gli anni dalla sua scomparsa. Le trame diventavano più complesse, mature, oscure. Pure troppo. Un po’ quel che è avvenuto tra la prima trilogia di Guerre Stellari e le successive. La bonomia un po’ cazzona ammeregana ha lasciato il passo alla fin troppo real sci-fi-politik. Tanto per preparare le nuove generazioni alla guera che gira intorno. Anche il caro vecchio Odo, nel corso delle 7 stagioni ha vissuto cambiamenti e mutazioni interiori che non ne hanno comunque alterato l’aura fondamentalmente positiva e romantica.
Attraverso il wormhole bajoriano, il mio teletrasporto mentale mi porta d’incanto alla canzone d’apertura di L.A. Woman. The changeling. Mutaforma, appunto. That’s life. I had money, I had none. Brother Jim preaching to the choir. E quanto avrei voluto saper cantare come Jim, suonare l’Hammond come Ray o, quantomeno, la chitarra come Robbie. E invece, cicca, cicca, cicca.
Quanto al meme scemo in salsa Trono di spade, vabbè, quello si fa giusto per giocare un po’, per assonanza, cercando di intercettare qualche like viralizzando biecamente. We’re only here for the money, you know.
Ora può partire il contributo canoro di repertorio.
The Doors – The changeling
[Intro]
Ooh
Ooh
Ooh
Get loose
[Verse 1]
I live uptown
I live downtown
I live all around
[Pre-Chorus]
I had money, and I had none
I had money, and I had none
But I never been so broke
That I couldn’t leave town
[Chorus]
I’m a Changeling
See me change
I’m a Changeling
See me change
I’m the air you breathe
Food you eat
Friends your greet
In the sullen street, wow
See me change
See me change, you
[Verse 1 Reprise]
I live uptown
I live downtown
I live all around
[Pre-Chorus]
I had money, and I had none
I had money, and I had none
But I never been so broke
That I couldn’t leave town
[Chorus]
[Outro]
You gotta see me change
See me change
Yeah, I’m leaving town
On a midnight train
Gotta see me change
Change, change, change
Change, change, change
Change, change, change
Change, change, change
Woah, change, change, change
Ooh
Ooh
Ooh
Scioglieti un po’
Io vivo in periferia
Io vivo in centro
Io vivo un po’ dappertutto
Avevo soldi e poi no
Avevo soldi e poi no
Ma non sono mai stato così al verde
da non poter lasciare la città
Sono un mutaforma
guardami mutare
Sono un mutaforma
guardami mutare
Sono nell’aria che respiri
Il cibo che mangi
Gli amici che saluti
Sono nelle strade cupe, wow
guardami mutare
guardami mutare
Io vivo in periferia
Io vivo in centro
Io vivo dappertutto
Avevo soldi e poi no
Avevo soldi e poi no
Ma non sono mai stato così al verde
da non poter lasciare la città
Sì, sono nell’aria che respiri
Il cibo che mangi
Gli amici che saluti
Sono nelle strade cupe, wow
Mi vedrai trasformare
Guardami mutare
Sì, sto lasciando la città
col treno di mezzanotte
Devi vedermi mutare
Mutare, mutare, mutare
Mutare, mutare, mutare
Mutare, mutare, mutare
Mutare, mutare, mutare
Mutare, mutare, mutare.